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PAS

E' un grandissimo tema di attualità. Ne parlano tutti: giornali, programmi televisivi, opinionisti e così via. Onestamente sento anche tante sciocchezze...
Ma che cos'è? E' una malattia?
Partiamo dalla definizione: Sindrome di Alienazione Parentale.
Non è una malattia (per questo non è una categoria diagnostica inserita nei manuali di psicologia e medicina), ma è una definizione convenzionale che sta a indicare una serie di comportamenti ed azioni messi in atto da un genitore al fine di annullare nel figlio l'altra figura genitoriale.
In altre parole, un genitore (detto "alienante") strumentalizza il figlio fino all'estremo, gli fa il cosiddetto "lavaggio del cervello" per punire in genere l'ex compagno/a, per distruggere il suo rapporto con il figlio/a, isolarlo e annullare la stima che i figli possono avere verso di lui/lei.
Non entrando nel merito dei casi singoli della cronaca di questi giorni, io mi chiedo: siamo sicuri che situazioni di questo genere non esistano? Al di là della definizione o che questi comportamenti siano o meno inseriti in un manuale, è giusto non prendere provvedimenti qualora un genitore sia distruttivo nei confronti del figlio e del ex? E' sufficiente dire che la PAS non esiste come malattia per difendersi?
Molto spesso purtroppo le azioni descritte dalla PAS sono realtà.
Nelle separazioni giudiziali e conflittuali l'affidamento dei figli diventa una guerra e ci si sente vittoriosi solo se si riesce ad ottenere nei figli l'odio verso l'altro genitore.
Nelle separazioni a mio parere non ci sono nè vincitori nè vinti. La fine di un rapporto è una esperienza dolorosa per tutti, ma può essere l'inizio di una nuova vita, se si attiva un percorso di riorganizzazione e di comunicazione tra le parti.
Ciò che conta di più è che: anche se separati, mamma e papà restano sempre mamma e papà, e devono garantire necessariamente stabilità e serenità ai propri figli.   

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