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Buon compleanno!

Buon compleanno Cappella Sistina! Porti egregiamente i tuoi primi 500 anni!
Esattamente cinquecento anni fa, il 31 ottobre 1512, Papa Giulio II battezzava con la liturgia dei Vespri la Cappella Sistina, appena completata da Michelangelo. 

Una parabola su cui riflettere..

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire. Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell'asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché l'asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo. Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra. Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide, L'asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l'asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.

Non commento o interpreto il significato della storia, perchè ognuno possa riflettere e attribuirne il valore in cui crede.

La Gazzetta del Mezzogiorno


PAS

E' un grandissimo tema di attualità. Ne parlano tutti: giornali, programmi televisivi, opinionisti e così via. Onestamente sento anche tante sciocchezze...
Ma che cos'è? E' una malattia?
Partiamo dalla definizione: Sindrome di Alienazione Parentale.
Non è una malattia (per questo non è una categoria diagnostica inserita nei manuali di psicologia e medicina), ma è una definizione convenzionale che sta a indicare una serie di comportamenti ed azioni messi in atto da un genitore al fine di annullare nel figlio l'altra figura genitoriale.
In altre parole, un genitore (detto "alienante") strumentalizza il figlio fino all'estremo, gli fa il cosiddetto "lavaggio del cervello" per punire in genere l'ex compagno/a, per distruggere il suo rapporto con il figlio/a, isolarlo e annullare la stima che i figli possono avere verso di lui/lei.
Non entrando nel merito dei casi singoli della cronaca di questi giorni, io mi chiedo: siamo sicuri che situazioni di questo genere non esistano? Al di là della definizione o che questi comportamenti siano o meno inseriti in un manuale, è giusto non prendere provvedimenti qualora un genitore sia distruttivo nei confronti del figlio e del ex? E' sufficiente dire che la PAS non esiste come malattia per difendersi?
Molto spesso purtroppo le azioni descritte dalla PAS sono realtà.
Nelle separazioni giudiziali e conflittuali l'affidamento dei figli diventa una guerra e ci si sente vittoriosi solo se si riesce ad ottenere nei figli l'odio verso l'altro genitore.
Nelle separazioni a mio parere non ci sono nè vincitori nè vinti. La fine di un rapporto è una esperienza dolorosa per tutti, ma può essere l'inizio di una nuova vita, se si attiva un percorso di riorganizzazione e di comunicazione tra le parti.
Ciò che conta di più è che: anche se separati, mamma e papà restano sempre mamma e papà, e devono garantire necessariamente stabilità e serenità ai propri figli.   

Giornata Nazionale Mediazione Familiare

Secondo appuntamento che vorrei farvi conoscere:
3° edizione della Giornata Nazionale della Mediazione Familiare.
Giovedì 18 ottobre su tutto il territorio italiano verranno promosse iniziative per la conoscenza e la divulgazione di questa pratica, purtroppo ancora troppo rara per le famiglie italiane in fase di separazione e divorzio. In molti altri stati europei e negli Usa la Mediazione Familiare è un percorso obbligatorio per le coppie in crisi, le quali vengono aiutate a gestire la separazione, le conflittualità e le decisioni relative all'educazione e alla crescita dei figli. 
Pensando ai diversi casi di cronaca che in questi giorni stanno occupando le prime pagine dei giornali e che vedono figli al centro di lunghe e dolorose battaglie tra ex, credo che sia importante affermare una nuova cultura di gestione dei conflitti e delle crisi coniugali. Siete d'accordo?
Vi rimando all'Associazione Italiana Mediatori Familiari, cui io appartengo, per conoscere le iniziative in corso.
www.aimef.it

E' tempo per noi

La riflessione di oggi è dedicata al tempo e al suo utilizzo.
C'è chi è della generazione o della filosofia "tutto e subito" e chi invece, magari affetto da depresssione e apatia, lascia che il tempo scivoli e si dilunghi.
Per tutti è importante riflettere sul valore di ciascun istante. Un secondo sembra un solo attimo di poca o nulla importanza, in realtà è in un secondo che si nasce, che si può morire, che si prende una decisione decisiva per la vita.
I secondi fanno i minuti, le ore e una vita intera.
Impariamo che ogni secondo è prezioso, è un tassello che ci permette di costruire in quale direzione può andare la nostra esistenza. E voi sapete apprezzare il presente?
In questo mare virtuale si cercano informazioni, persone, consigli, novità, relazioni.
Avere un sito internet non mi basta più. Non voglio solo dare nozioni su di me, sulla mia attività professionale, sulla psicologia. Voglio essere attiva nel mondo del web per chi cerca qualcosa di più, un contatto autentico e serio, uno scambio di idee e opinioni, una risposta a un dubbio o una parola di conforto.
Qui posso essere presente in maniera più attiva, veloce e responsiva. Discutere con voi di attualità e interpretare la realtà con un'ottica profonda e psicologica.
Posso entrare in contatto con voi e ascoltare le vostre situazioni e problematiche, perchè a partire dal caso singolo si possa essere d'aiuto a chi vive condizioni similari. Condividere le proprie emozioni può far bene non solo a se stessi, ma anche a chi può comprendere ciò che proviamo.